Nel quarto appuntamento con PEDAL NERD parleremo del JHS BONSAI.

Probabilmente non esiste pedale più amato, utilizzato e, soprattutto, clonato del TS, in tutte le sue migliaia di declinazioni: lo abbiamo visto vestito d’oro e pietre preziose, rimpicciolito, moddato e ricreato digitalmente, sempre diverso ma sempre uguale a se stesso, con quelle medie, quel nasone caratteristico che ce lo fa riconoscere alla prima pennata.

La storia comincia in Giappone a fine ’70, alla soglia di un’epoca di capelli cotonati, spandex e (lasciatecelo dire) vestiti di pessimo gusto, con uno scatolotto verde pisello denominato OD808. La richiesta di casa Maxon al proprio ingegnere Susumu Tamura era chiara: ricreare saturazione e compressione tipiche di un ampli valvolare tirato a dovere, da utilizzare nell’input di qualsiasi ampli senza la necessità di avere volumi devastanti. Ad oltre 40 anni di distanza possiamo tranquillamente affermare che il risultato è stato centrato… perfettamente.
Viaggiare attraverso le centinaia (migliaia?) di versioni e modifiche del circuito più clonato del mondo è un impresa che soltanto un Supereroe è in grado di affrontare. Ma, per fortuna, noi Pedal Nerd abbiamo il nostro Nerdo Kid: si chiama Josh Scott ed è proprietario, mente e cuore pulsante di JHS Pedals. Nessuno meglio di lui è capace di orientarsi attraverso le tracce stampate su PCB di nove fra le versioni più celebri, rare e maledettamente ben suonanti del pedale che ha dato inizio a tutto. Il risultato è un parallelepipedo di un verde inequivocabile, con quattro potenziometri e uno switch: si chiama ‘Bonsai’ e non ha nulla a che fare con Daniel San e il Maestro Miyagi!

ONE 4 ALL
Il Tube Screamer, in una qualsiasi delle sue declinazioni, è stato ed è usato tutt’ora letteralmente da tutti. Da Stevie Ray ai Metallica, da The Edge ad Eric Johnson, da John Mayer a te che stai leggendo e me che sto scrivendo. Esiste qualcuno che possa affermare di non aver mai suonato un Tube Screamer? No, semplicemente sta mentendo.
Da oltre 40 anni quel verde sbiadito è una caratteristica costante degli accostamenti cromatici di qualsiasi pedaliera del mondo, non importa quale sia il genere musicale suonato o l’utilizzo che se ne fa, c’è sempre un buon motivo per avere un Tube Screamer sotto i piedi, anzi, JHS ci propone una soluzione diversa, al grido di “meglio averne nove, tutti diversi, sotto ai piedi!”.

NEMICIAMICI
Era il 1977 e l’universo chitarristico stava subendo una piccola ma sostanziale rivoluzione con l’avvento del Boss OD1, capace di mantenere integre le caratteristiche sonore dello strumento pur aumentandone il guadagno e la compressione, con buona pace di fuzz e onde quadre assortite. Per ammissione dello stesso Tamura, il TS voleva ricreare il suono di un ampli Fender boostato da un overdrive e, se la matematica non è un’opinione, l’unico pedale che poteva fornire un riferimento era proprio il connazionale della Boss. La Hoshino Gakki decide di mettere il proprio marchio Ibanez sul pedale della Maxon, per distribuirlo in tutto il mondo ed offrire una risposta convincente e vincente a quel mitico OD1.

THE GAIN-O-PEDIA
Se volessimo selezionare un singolo pedale da mettere a bordo della Missione Voyager 3 diretta ai confini del cosmo, saldamente sistemato fra la Nutella e la pellicola originale di “Amici Miei”, per mostrare ad un’Intelligenza Superiore come deve suonare un Overdrive, la scelta non potrebbe che ricadere sul Tube Screamer: il pedale più prodotto e venduto della storia!
Non è un caso se JHS ha deciso creare un’enciclopedia sonora di questo mostro sacro del tono, che ne ripercorre le tappe e le sonorità, replicandone perfettamente i circuiti analogici originali, resi disponibili dall’immensa collezione del Grande Maestro del Gain Josh Scott.

UN PO’ DI STORIA
Josh Scott aveva un sogno: quello di progettare e costruire effetti a pedale che spiccassero, per caratteristiche e qualità, sulla proposta di un mercato decisamente sovraffolato. Tutto è cominciato nel 2007 dalla semplice riparazione casalinga di un Blues Driver, fino ad evolversi in ciò che oggi è diventata la JHS Pedals: un’azienda riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo, costruita ad immagine e somiglianza di uno dei più grandi Pedal-Nerd della storia!
Gli anni passati in tour a suonare e armeggiare con ogni sorta di strumentazione elettronica, sono valsi a Josh una profonda conoscenza di ciò che il musicista cerca e vuole, nella propria pedaliera, conoscenza nella quale gli stompbox JHS affondano le proprie radici concettuali.
Quando parliamo di JHS Pedals, parliamo di un’Azienda snella ma strutturata, profondamente legata alla propria identità americana. La produzione è completamente stanziata negli Stati Uniti: dalle PCB, all’assemblaggio fino al confezionamento, l’intera filiera produttiva si dipana fra Kansas City, la California e il Michigan, mantenendo altissimi gli standard qualitativi di ogni singolo prodotto.
Con una gamma estremamente estesa di effetti e utility per chitarra e basso, JHS Pedals ha una delle offerte più complete ed apprezzate del mercato, caratterizzata da semplicità di utilizzo, affidabilità totale e suoni stupendi.

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